Aktau, punto di ingresso in Asia centrale per via aerea dal Caucaso e da Istanbul o per mare da Baku, è appollaiata sulla costa orientale del Caspio. Con alcune spiagge sabbiose, un turismo estivo discreto e un clima temperato (diversi gradi sopra lo zero a gennaio), questa città polverosa e abbastanza estesa è abbastanza piacevole per un giorno o due, ma l'interesse principale della zona sono le meraviglie naturali e create dall'uomo della regione circostante, il Mangistau. 

L'agglomerato cittadino nacque grazie all'insediamento dei tecnici del Soviet dopo che nella zona furono scoperti importanti giacimenti di uranio, nonché di gas e petrolio. Nel 1964 il nome venne cambiato in Ševčenko (in russo Шевченко) in onore del poeta ucraino Taras Hryhorovyč Ševčenko, toponimo che mantenne fino al dissolvimento dell'URSS nel 1992.